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FRONTE


Stretto Toracico

E’ una sindrome causata dalla compressione dei vasi sanguigni o dei nervi passanti per lo stretto toracico, tra le cause c’è anche una postura errata.
Spesso è dovuto ad una carenza addominale che si associa all’appiattimento del tratto dorsale, la somma di queste due problematiche causano una perdita dell’assetto sul piano sagittale e la conseguente compressione del torace.
Trattiamo questa patologia ripristinando l’azione addominale e cercando di migliorare la mobilità articolare e l’allungamento dei muscoli affinché diminuisca la pressione e la tensione sulla zona.

 


Infortuni della spalla

(lesione della cuffia dei rotatori, lussazioni e sub-lussazioni, tendinite calcifica, artrosi gleno-omerale, sindrome da impingement, capsulite adesiva)

La spalla è l’articolazione più mobile tra tutte quelle del corpo umano e consente più movimenti. Proprio per questo è anche l’articolazione che più spesso va incontro ad infortuni (lussazioni, tendiniti e calcificazioni, lesioni della cuffia dei rotatori ecc.) dimostrando come resistenza e stabilità vadano a scapito della mobilità.
Tramite stabilizzazione addominale e dei fissatori delle scapole, oltre all’allungamento delle zone che presentano retrazioni, andiamo a migliorare questa condizione che limita e peggiora con il passare dell’età oppure limita il gesto tecnico, in molti sport in cui viene sollecitata.

 


Pubalgia

E’ una sindrome dolorosa della zona inguinale e/o pubica e dell’interno coscia.
Colpisce soprattutto i calciatori perché, nel gesto del calciare, estendono l’anca e flettono il ginocchio in un angolo che non costruiscono staticamente. La ripetitività del gesto costruito in angoli ridotti, lo sviluppo sproporzionato della muscolatura degli arti inferiori (in particolare i quadricipiti) e la mancanza di stabilizzazione addominale generano questo tipo di infortunio.
Attivando l’addominale ad anca estesa (e quando il ginocchio si flette) e rieducando gli ischiocrurali nella loro funzione principale di estensori dell’anca, spesso il problema si riduce notevolmente già dalle prime sedute.

 


Trocanterite

E’ un’infiammazione della borsa sinoviale del grande trocantere del femore.
Un’errata postura nella vita quotidiana, aggravata dalla dinamica dell’attività sportiva, può portare sia in età precoce che in età adulta a questa patologia.
Migliorare l’estensione dell’anca rapportandola alla stabilità addominale, insieme all’allungamento delle catene muscolari che presentano delle retrazioni, è la chiave per guarire da questa condizione.

 


Morbo di Osgood-Schlatter

E’ un processo degenerativo che colpisce i ragazzi/e in via di sviluppo, spesso provocata da una crescita repentina, che si manifesta con dolore nella zona del ginocchio.
Prima di affrontare questa problematica dal punto di vista posturale è necessario verificare (tramite RX) che non ci sia distacco osseo della tuberosità tibiale.
Una volta esclusa questa problematica si verifica se sono presenti eventuali retrazioni della catena anteriore (nella maggior parte dei casi), dovute appunto alla crescita repentina al quale il muscolo non riesce ad adattarsi. A questo si abbina il ripristino dei giusti rapporti tra l’addominale e i diversi atteggiamenti del corpo.

 


Alluce Valgo

E’ una deformazione dell’alluce che, se trascurata, tende a peggiorare fino a portare allo sfregamento del piede contro la scarpa, determinando infine cambiamenti nell’assetto delle ossa del piede.
Spesso l’alluce valgo è causato da un appoggio varo del piede e da un’errata distribuzione del carico sul piede stesso.
Modificare la postura e i rapporti di flesso-estensione nella dinamica del passo favorisce un miglioramento di questa condizione.

 

Fascite Plantare

E’ un’infiammazione molto comune negli sportivi, causata da una costante ripetizione di eccessivo sovraccarico a livello podalico.
Spesso è causata da un rapporto scorretto tra l’articolazione tibio-tarsica e la coxo-femorale che si tende a scaricare sulla pianta del piede. Esercizi di allungamento specifici degli arti inferiori (in particolare catena posteriore), miglioramento della funzionalità dei muscoli della pianta del piede e stabilizzazione addominale, sono la strada migliore per guarire, e soprattutto prevenire, una futura ricaduta in questo fastidioso disturbo.

 

Diastasi addominale

Definita come una separazione eccessiva del retto addominale, può raggiungere livelli differenti di gravità a seconda dell’aumento più o meno marcato tra retto addominale destro e sinistro.
Un lavoro graduale e costante di attivazione addominale, partendo dalla presa di coscienza della retrazione della gabbia toracica, aiuta a prevenire il rischio di insorgenza e spesso evita il rischio di operazione.
Il nostro percorso di riprogrammazione posturale per questa problematica è particolarmente indicato nel post-parto e per tutte quelle donne che hanno avuto più gravidanze.

 


Epicondilite ed Epitrocleite Mediale

Sono due infiammazioni, entrambe a livello dell’articolazione del gomito, che si verificano con il ripetersi di azioni con sovraccarichi eccessivi sulla stessa.
Una buona condizione di mobilità, oltre a prevenire il rischio di insorgenza di infiammazioni, aiuta anche a diminuire il dolore che provocano, generando benessere e favorendo la ripresa delle pratiche sportive che accumunano queste infiammazioni.
Numerosi atleti, agonisti e non, che praticano sport che si associano spesso a queste infiammazioni (epicondilite nel tennis ed epitrocleite nel golf) si sono rivolti a noi per risolvere il problema partendo dalla causa (rigidità in uno o più distretti muscolari degli arti superiori e mancanza di collegamento tra addome e movimenti della spalla) invece che sulla conseguenza (terapie per alleviare i sintomi nella zona del dolore)

 


Borsite

Infiammazione della borsa di un articolazione causata da eccessivi stress come sfregamenti o impatti ripetuti, portando a gonfiore e a dolore localizzato.
Migliorare la mobilità e la stabilità addominale e quindi economicizzare un gesto, rendendolo più facile e più leggero per il corpo non solo previene il rischio ma diminuisce il dolore.

 


Dismetria degli arti inferiori

La dismetria degli arti inferiori è una locuzione usata comunemente in ambito ortopedico per indicare una differenza di lunghezza dei segmenti ossei degli arti inferiori.
Spesso il riconoscimento di una “vera gamba corta” e di una “falsa gamba corta” risulta alquanto complesso e porta molto spesso ad una errata valutazione del problema.
La prescrizione di rialzi e solette viene fatta spesso con molta leggerezza e senza le opportune valutazioni cliniche.
E’ assolutamente indispensabile accertarsi se realmente è presente una “vera gamba corta” e, per farlo, l’unico mezzo diagnostico attualmente utilizzato è la misurazione radiografica della linea cotiloidea.
Nella maggior parte dei casi però la problematica è dovuta ad una “falsa gamba corta”.
Attraverso una valutazione posturale è possibile risalire ad una di queste componenti che determinano un falso accorciamento dell’arto:
– Valgismo di calcagno o di ginocchio.
– Basculamento dell’osso iliaco che può influenzare l’altezza del cotile.
– L’ossificazione anormale del bacino.
– La rotazione del bacino che generalmente abbassa il cotile dal lato propulso.
– La scoliosi lombare.
– Fissazioni viscerali.
– Retrazioni muscolari di psoas, piriforme (sindrome del piriforme), ecc.

 


Pavimento Pelvico

Viene spesso ignorato, ma il pavimento pelvico è un insieme di muscoli di estrema importanza, in particolare nelle donne, che si trova tra la sinfisi pubica e il coccige. La sua funzione è quella di sostenere l’uretra, la vescica e l’apparato ano-rettale, giocando un ruolo fondamentale nel controllo della minzione, della defecazione oltre che della sessualità. Esistono esercizi specifici, come le contrazioni di Kegel, che possono essere molto utili per ripristinare la funzionalità di questa zona. Quello che molti non sanno però, è che l’attivazione addominale è addirittura più importante, perché aiuta la persona a sviluppare maggior forza durante le contrazioni. Una parete addominale stabile e il miglioramento della percezione della regione del pavimento pelvico, portano spesso a risolvere le disfunzioni di questa zona.

RETRO


Cervicalgia

E’ uno dei disturbi muscolo-scheletrici più diffusi tra la popolazione. Il dolore al collo è spesso dovuto a sedentarietà, ad una scorretta postura e ad un errato rapporto muscolare.
Quest’ultima condizione, in particolare, crea rigidità nei muscoli della zona cervicale che diventano zone di compenso.
Per risolvere questa problematica, la nostra metodologia di lavoro si focalizza principalmente su due aspetti: alleggerire le tensioni muscolari di quella zona attraverso esercizi di allungamento specifici e ripristinare l’attivazione dei fissatori del cingolo scapolo-omerale, in modo da contrastare la zona di compenso creatasi nella regione del collo.

 


Fibromialgia

La fibromialgia, o meglio sindrome fibromialgica, è caratterizzata da dolore muscolare cronico diffuso, associato a rigidità e tensione muscolare. Prevalentemente interessati dal dolore sono: la colonna vertebrale, le spalle, il bacino, le braccia, i polsi, le cosce. Spesso i dolori sono migranti e si possono manifestare in varie aree del corpo.
Colpisce prevalentemente persone di sesso femminile in età adulta tra i 25 e 55 anni, anche se non sono rari casi di fibromialgia in età pediatrica o durante l’adolescenza.
La causa esatta di tale sindrome è ancora sconosciuta e oggetto di studio: attualmente si pensa che alla base di questo disturbo ci siano fattori di stress sia di tipo fisico che psicofisico, tra i quali astenia, disturbi dell’umore e del sonno, sindrome del colon irritabile, depressione, ansia e altri disturbi correlati allo stress.
Considerando la multifattorialità di questa sindrome il nostro approccio prevede, oltre alla ginnastica posturale (uno dei pochi trattamenti considerati efficaci), un lavoro in equipe con altri professionisti (psicoterapeuta, nutrizionista specializzata in psicobiotica ecc.) con cui collaboriamo.

 


Dorsalgia, dorso curvo, ipercifosi

La dorsalgia è una forma di mal di schiena localizzata a livello dorsale, meno frequente delle cervicalgie e delle lombalgie. Nella maggior parte dei casi, il dolore si manifesta nella parte alta della schiena, tra le scapole, ma può irradiarsi anche al collo o al torace. La maggior parte degli episodi acuti di dorsalgia è causata da sforzi, traumi e posture alterate, che provocano tensione, stiramenti e rigidità delle strutture collegate alla colonna vertebrale.
In particolare, atteggiamenti posturali scorretti possono portare ad una accentuazione della cifosi dorsale (dorso curvo e ipercifosi), in particolare nel periodo della crescita.
Il nostro percorso di riprogrammazione posturale mira a bloccare l’evoluzione negativa di questa parte della colonna vertebrale, tramite un programma di allungamenti e attivazioni che possano evitare il sovraccarico della zona dorsale.

 


Scoliosi e atteggiamento scoliotico

E’ una complessa deformità della colonna vertebrale che si presenta con una deviazione laterale a cui si associa una rotazione dei corpi vertebrali. Questa rotazione si accompagna ad una deformazione dei dischi intervertebrali e a retrazioni muscolo legamentose.
Se non vi è rotazione dei corpi vertebrali non si può parlare di scoliosi e l’anomalia prende il nome di paramorfismo (atteggiamento scoliotico).
Il 70/80% delle scoliosi viene considerata idiopatica, ovvero che insorge senza una causa apparente.
Il Canali Postural Method ha come obiettivo, nel campo della scoliosi quello di comprendere quali siano i percorsi compensativi che il soggetto intraprende e comprendere come queste azioni spesso risultino insufficienti per ripristinare l’equilibrio compromesso, per cui la colonna “è costretta” a deviare per mantenere il baricentro all’interno della base d’appoggio.
Per approfondimenti relativi a questa complessa e “delicata” problematica si rimanda al sito ufficiale Postura & Sport che tratta questo argomento.
https://www.posturaesport.com/problematiche-posturali/

 


Lombalgia

Il classico “mal di schiena”, spesso dovuto ad una condizione di rigidità muscolare, posture errate, stress psicologici e una forma fisica scadente. La lombalgia è spesso uno dei primi campanelli d’allarme di una problematica più grave che si può verificare con il passare del tempo (es. lombosciatalgia, ernia del disco ecc.).
Dal punto di vista posturale, la maggior parte delle persone che presentano questa problematica evidenziano una totale assenza di attivazione addominale, la quale porta ad una ceduta sul piano sagittale e al conseguente sovraccarico della muscolatura lombare.
Spesso viene proposto, erroneamente, un programma di rinforzo dei muscoli della schiena da eseguire in palestra. Questo consiglio è estremamente sbagliato in quanto bisogna cercare di alleggerire il carico di lavoro sulla zona lombare (e in generale sulla schiena) e attivare la muscolatura addominale, ovvero lo stabilizzatore principale della colonna vertebrale.

 


Ernia del disco o protusione discale

L’ernia del disco indica la fuoriuscita di materiale del nucleo polposo dal disco intervertebrale, causata dalla rottura delle fibre dell’anello fibroso che formano la parete del disco. La protrusione del materiale discale comprime meccanicamente le radici nervose adiacenti causando dolore, più o meno intenso, che si manifesta tipicamente con la sciatica.
Le cause più frequenti della comparsa di un ernia al disco sono: carichi eccessivi, sollevamento dei carichi in maniera scorretta, atteggiamenti del corpo e posture errate, lesioni vertebrali, deficit muscolari e dei tessuti legamentosi.

La maggior parte dei casi di ernia del disco coincide anche con una totale mancanza di stabilità della parete addominale, la quale impedisce alle vertebre (in particolare quelle del tratto lombare) di andare incontro a tutte quelle sollecitazioni che sono la principale causa di questa problematica. Ristabilendo una corretta attivazione addominale nei vari atteggiamenti del corpo e migliorando la mobilità delle catene muscolari che presentano retrazioni, si può arrivare ad eliminare completamente il dolore, tornando così a svolgere le proprie attività quotidiane e sportive.

 


Sindrome del piriforme

E’ un disturbo neuromuscolare che insorge quando il muscolo piriforme, situato nella regione del gluteo, comprime il nervo sciatico, provocando sensazioni molto simili a quelle della sciatalgia.
Sensazione di intorpidimento e formicolio della parte inferiore del corpo, che si propaga a livello del gluteo fino al piede, sono spesso sintomi di questa condizione.
Le attività quotidiane come sedersi, camminare, correre o anche salire le scale di solito contribuiscono a peggiorare questa situazione.
La ginnastica posturale resta uno dei rimedi più efficaci per alleggerire il carico di tensione neuromuscolare, tramite esercizi di allungamento mirati. A questo si deve associare un corretto ripristino delle sinergie muscolari sia in statica che in dinamica.

 


Sciatica o Sciatalgia

E’ l’infiammazione del nervo sciatico, il più complesso e voluminoso del nostro corpo, caratterizzata da sensazione dolorosa lungo le aree percorse dal nervo stesso (lombare-gluteo-coscia-gamba-piede).
E’ una condizione di dolore tale che può portare la persona ad andare in “blocco totale”, dove anche i movimenti più semplici possono diventare impossibili.
L’approccio posturale a questo tipo di problematica può iniziare solamente quando la persona non si trova in fase acuta, in modo da escludere il rischio di peggiorare ulteriormente la situazione. Una volta che la situazione si è stabilizzata, l’anamnesi iniziale e le prove di mobilità ci aiutano a capire dove sono i blocchi articolari da rimuovere e se il soggetto è in grado, almeno all’inizio del percorso, di eseguire degli “allungamenti attivi” (definiamo in questo modo delle attivazioni addominali che prevedono contemporaneamente un allungamento muscolare). E’ un lavoro lungo e impegnativo, che richiede costanza e impegno da parte del soggetto interessato, ma che porta spesso a grandi risultati.

 


Spondilolisi e spondilolistesi

La spondilolistesi è una patologia della colonna vertebrale  caratterizzata dallo scivolamento di una vertebra sull’altra. Spesso è associata ad una spondilolisi (rottura dell’istmo vertebrale).
Può essere congenita oppure causata da un evento traumatico o da sollecitazioni ripetute.
Anche le attività sportive come la ginnastica artistica, i tuffi, il sollevamento pesi e il golf predispongono a questo tipo di infortunio, in quanto espongono il soggetto a grandi sollecitazioni a carico della colonna vertebrale.
Il Canali Postural Method è il metodo ideale per tutti quegli sportivi (e non) che vogliono costruire un lavoro addominale stabile in tutti gli atteggiamenti del corpo, per prevenire questo tipo di problematica.

 


Tallonite

Il termine tallonite viene comunemente utilizzato per descrivere una condizione dolorosa del tallone, che può essere causato da molteplici fattori (obesità/sovrappeso, artrosi e patologie reumatiche, calzature non idonee, attività sportiva intensa o eccessiva per le proprie possibilità ecc.) ma anche alterazioni posturali.
Spesso il dolore in questa zona può essere causato da un rapporto di flesso-estensione errato tra anca e caviglia, che limita la funzionalità di quest’ultima generando infiammazione.
Una corretta riprogrammazione posturale e una conseguente ridistribuzione del carico del peso corporeo, soprattutto nella dinamica del passo, fanno si che la problematica si possa risolvere partendo dalla causa, evitando tutti quei rimedi “palliativi” (antidolorifici, tutori, gambaletti, ecc.) che agiscono solo sulla zona del dolore.

 


Piede Piatto

E’ una malformazione del piede caratterizzata dall’abbassamento dell’arco plantare e della valgo-pronazione del calcagno. L’alterata distribuzione del peso che ne consegue predispone allo sviluppo di fenomeni degenerativi e dolorosi tra i quali dolore ai piedi, alle caviglie e alle ginocchia.
Tra i possibili fattori favorenti i piedi piatti di natura adattativa, rientrano:
Traumi al piede o alla caviglia
Patologie neurologiche o neuromuscolari
Patologie del tessuto connettivo
Un errore nella formazione delle ossa del piede, durante lo sviluppo uterino
L’obesità e il sovrappeso
L’artrite reumatoide
L’invecchiamento
Il diabete
Abitudini posturali errate
L’utilizzo di calzature inadeguate
Lunghi periodi di inattività

Mantenere sotto controllo il peso corporeo, essere costanti nell’attività fisica, indossare calzature comode e di buona fattura e correggere eventuali comportamenti posturali errati sono le principali misure preventive, nei confronti dei piedi piatti.

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